Working Paper n.8 – Adapt University Press – Associazione per gli Studi internazionali e Comparati sul Diritto del lavoro e sulle Relazioni industriali

A cura di
E. Cavallotti, M. Conte, S. Inferrera, L. Navarini, F. Passerini e D. Zufacchi

ABSTRACT


I voucher sono stati uno strumento che ha riscosso forte opposizione dopo la sua introduzione e liberalizzazione, tanto da venir abolito nel 2017. In questo lavoro proviamo a far luce sul loro possibile utilizzo contestualizzandolo alla luce della pandemia Covid-19 avvalendoci di un campione di utilizzatori dal 2008 al 2015 INPS ottenuto tramite una convenzione onerosa tra ADAPT e il dipartimento “Marco Biagi” dell’Università di Modena e Reggio-Emilia. La domanda che ci siamo posti è se, in un contesto di enormi difficoltà nel reperire e organizzare forza lavoro dovute alle frizioni legate agli spostamenti e all’aumento dei costi fissi, i voucher possano essere uno strumento utile per salvaguardare occupazione e attività economiche, in particolare alla luce della stagione turistica e agricola.

I punti chiave del paper

  • I voucher potrebbero teoricamente essere uno strumento utile per favorire matching rapido tra domanda e offerta di lavoro.
  • Potrebbero inoltre evitare che una quota non trascurabile di prestazioni lavorative diventino sommerse o non avvengano.
  • I settori e la stagioni in cui sono stati maggiormente usati combaciano con i settori più colpiti dalla pandemia e con i mesi della cosiddetta fase 3.
  • Esiste una correlazione positiva tra uso dei voucher ed emersione di lavoro nero, a livello settoriale.
  • I voucher consentirebbero di svolgere attività lavorative fuori dai confini regionali.

Il messaggio

L’evidenza che emerge dalla nostra analisi indica che i voucher potrebbero essere utili in questo contesto storico. I settori che ne hanno maggiormente usufruito sono quelli maggiormente colpiti dalla pandemia e prevalentemente nel periodo estivo e autunnale. Emerge inoltre come ci sia evidenza di una correlazione tra l’utilizzo dei voucher e l’emersione di lavoro nero. Le nostre analisi mostrano anche come molte prestazioni lavorative siano state eseguite dai percettori fuori dai confini regionali, per i quali la reintroduzione dei voucher potrebbe permettere di spostarsi con effetti positivi per l’occupazione. Alla luce delle evidenze di cui sopra, sosteniamo che le regioni e i policy makers possano riaprire il dibattito sull’utilizzo dei voucher che abbia come obbiettivo quello di combinare la salvaguardia della salute pubblica allo stato di salute dell’economia.

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